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Sci e politica: la storia di Heather Hansman

by Zinermann Zinermann
28 Novembre 2017

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Nell’articolo di oggi vi riportiamo i pensieri di Heather Hansman, giornalista e scrittrice americana che, sul portale Powder, condivide coi lettori una serie di considerazioni interessanti. Questo articolo è la dimostrazione che la montagna non è solo un luogo dove trascorrere le vacanze (siano esse in estate o in inverno), ma è uno stato mentale: luoghi puri e incontaminati come quelli delle alte quote aiutano a ritrovare equilibri perduti e il contatto con la realtà. “L’ultima settimana l’ho trascorsa in auto, guidando tra le curve dell’autostrada 550 del Colorado in compagnia di un’amica che ho conosciuto durante la mia prima settimana di vita in Colorado… ne è passato di tempo ormai! Ebbene, ci siamo spinte oltre il deserto intorno alla città di Montrose e abbiamo iniziato a risalire le prominenti cime del monte San Juan mentre, intorno a noi, il clima iniziava a mutare. Non eravamo vestite in maniera adatta ad affrontare il freddo.

Mentre gli alberi rinsecchiti del deserto si facevano sempre più piccoli e la strada diventava più impervia, io e la mia amica abbiamo iniziato a parlare di come avremmo trascorso quel weekend. Avremmo passato il venerdì sera a raccontarci di quella volta in cui siamo state tostissime, o di quando tutto era molto più figo di adesso. Mentre facevamo progetti, l’idea di scalare la vetta la mattina dopo era magicamente svanita; abbiamo, invece, scalato una cresta spinosa fuori da Ridgeway chiedendo l’una all’ altra ‘Pensi che ce la faresti a sciare lì sopra?’ indicando le vallate profonde di fronte a noi, coperte di piste. Non sapevo se ero pronta all’arrivo dell’inverno. Dopo un’estate così calda, il nuovo cambio di stagione sembrava mi portasse cattive sensazioni… tipo l’erosione del suolo pubblico. E della decenza umana. Tutto trasudava politica ed io mi sentivo imbarazzata ed inadeguata. Anche il solo pensare a quale ski pass comprare mi dava ansia, perché pensavo al cambiamento climatico, al fatto che le aziende si approfittino della natura… insomma, mi passavano un sacco di idee negative per la testa. E mentre fino a poche settimane fa le fiamme dei roghi estivi divoravano le montagne dove sono solita andare, il solo pensiero di indossare gli sci mi fa sentire in colpa, perché mi sembra che ci siano cose più importanti di una sciata di cui preoccuparsi. Anche se non sono ben convinta della sottile linea che, oggi giorno, separa la gioia dall’egoismo, posso dire che la montagna è stata una lente d’ingrandimento grazie alla quale ho gestito le mie ansie.

Se ripenso a questi periodi, ma dell’anno scorso, qualsiasi cosa guardassi aveva un significato politico (la scrittrice si riferisce al periodo della campagna elettorale di Donald Trump e alla sua successiva proclamazione a presidente degli USA, ndr). Ma se questi ultimi mesi mi hanno insegnato qualcosa è proprio il fatto che tutto il potere (sia esso positivo o negativo) che una singola persona può accentrare nelle proprie mani può essere considerato anche un modo per sentirci responsabilizzati, non solo sopraffatti. Non voglio chiudere un occhio se penso all’acredine e alla divisione a cui ho assistito ultimamente, ma non voglio neanche esserne comandata. La soluzione migliore alla quale ho pensato è quella di pensare in piccolo, per il locale; iniziare con le cose che posso toccare con mano per poterle rendere sostenibili. Questo discorso vale per tutto e, visto che il mondo dello sci fa parte della mia vita e della comunità dove vivo, si… vale anche per lo sci.

Lo sci ha ripercussioni sull’economia, sull’ambiente, sull’immigrazione. Anche sulla sanità, se siete lungimiranti abbastanza. Si possono rendere note le proprie priorità in tantissimi modi diversi: io credo che bisogna comprare le proprie attrezzature per la neve nei piccoli negozi locali, invece che su Amazon. In questo modo si sostengono le economie locali. O, ancora, si può far in modo di sapere cosa sta succedendo ai paesaggi che tanto amiamo a livello di erosione. Andare a passeggiare in montagna con gli amici e parlare di ciò che è importante per loro, qualche volta, può essere rivelatorio: uno di loro può raccontarti di come un suo conoscente, candidato a sindaco per un piccolo comune, voglia impegnarsi per il suo territorio. Ha un sacco di idee carine ed interessanti. Cose piccole, forse, ma che donano speranza.Non voglio fare la predica a nessuno, né tantomeno starò qui a cercare di convincervi del fatto che lo sci salverà il mondo dalla minaccia nucleare o dal narcisismo.

Ci sono tanti problemi più importanti, è vero. Ma quando tutto assume un aspetto politico, ogni scelta che facciamo esercita un potere particolare: ebbene, quel potere potremmo usarlo per fare delle scelte sagge. Domenica, l’ultimo giorno di quel weekend trascorso in montagna, inizia a nevicare in alta quota. La tempesta ha rotto la tensione nell’aria. La neve scende candida e silenziosa sugli scarponi, sul cappotto, sui miei capelli. Improvvisamente mi sono sentita piena di nuove idee, meno stressata dal pensiero che ogni cambiamento deve per forza essere terribile o insormontabile. Io e la mia amica abbiamo preso l’automobile ed iniziato la nostra discesa verso la città. Quando ho rivisto, in lontananza, le cime dei pioppi ingialliti che delineavano la fine del montagna, ho smesso di preoccuparmi del fatto che il clima, intorno a me, stesse cambiando di nuovo.”E' sicuramente un punto di vista interessante sul rapporto tra la montagna e lo spirito, una passione condivisa con i nostri Z Sport Expert. E tu cosa ne pensi?


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